La Roma il Qatar e il progetto sovranista.

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Bastano le smentite del presidente per mettere fine alla discussione sulla vendita della Roma? Ancora no, le voci dell’interessamento arrivano da fonti giornalistiche diverse dalle solite, fonti abitualmente ben più caute di alcune avventate testate sportive.

Il collegamento poi con l’argomento principale di questi giorni, l’arrivo di Antonio Conte, viene naturale e spinge noi attenti spettatori e tifosi a pensare che la Roma si sia posta obiettivi molto ambiziosi per il futuro prossimo.

Una domanda che molti tifosi giallorossi si fanno oggi è: come mai questa proprietà che non ha mai fatto colpi di mercato stellari, oggi riesce (forse) ad aggiudicarsi  l’allenatore sul mercato più ricercato e forse anche il più costoso (le quotazioni di Mourinho sono in netto calo), per non parlare poi che se arriva vorrà certo, come lui stesso ha dichiarato, un progetto credibile, che tradotto significa possibilità realistiche di ottenere dei trofei, di realizzare degli obiettivi.

Insomma quattrini qatarini e l’arrivo di Conte fanno scopa.

Le cose stanno per forza così? O possono esserci altre spiegazioni? Le strategie aziendali si fanno è vero con gli investimenti ma anche con le idee.

Noi abbiamo provato ad immaginare altri scenari altre prospettive partendo un po dalle dichiarazioni ufficiali lette e un po dal progetto non del tutto fallito della Roma attuale.

A seguire le notizie, i nomi accostati alla Roma sono svariate decine, come al solito del resto, di certo nessun top player, e perché allora un allenatore come Conte dovrebbe accettare di allenare la Roma. Un’ipotesi che ci azzardiamo a fare, proprio andando a discernere tra i vari accostamenti fatti, e’ che prosegua il progetto iniziato con Monchi quello di una Roma di giovani e soprattutto una Roma di giovani italiani. A quanti non piacerebbe l’idea? E credo che anche al tecnico lupiense non dispiaccia. I nomi del resto in questo particolare periodo non mancano.

Accanto ai giovani giocatori italiani che già indossano la maglia giallorossa Florenzi, Pellegrini, El Shaarawy, Zaniolo e Cristante potrebbero aggiungersi:

  • Luca Pellegrini in prestito al Cagliari
  • Cragno portiere che è già una realtà
  • Nicolò Barella centrocampista di qualità e sostanza
  • Gianluca Mancini centrale dell’Atalanta con capacità realizzative.
  • Giovanni Di Lorenzo dall’Empoli terzino destro
  • Andrea Belotti attaccante del Torino
  • Sandro Tonali centrocampista neopromosso in A con il Brescia

tutti giocatori nel giro della nazionale.

L’idea è un’idea vincente, un tecnico e staff di altissimo profilo, giocatori molto validi e soprattutto la nuova (in realtà vecchissima) dottrina di una squadra fatta principalmente da atleti nazionali che combatte a viso aperto con le grandi multinazionali del calcio.

La Roma come cascina sperimentale di giovani promesse nazionali, punto di riferimento del calcio nazional-popolare, prospettiva affascinante che attirerebbe le simpatie di molti. La Roma come culla del nuovo mito eroico calcistico italico, perché no, del nuovo Totti in formato nazionale.La sfida alla competizione dell’acquisizione di nuovi tifosi e alla crescita della squadra potrebbe cominciare da qui, la sfida alla juventus e alle squadre milanesi in evidente crisi identitaria potrebbe essere lanciata e la Roma finalmente, come vuole questa proprietà, potrà oltrepassare i confini del GRA non solo con i tweet, una forte immagine identitaria con cui affrontare faccia a faccia  le attuali potenze del calcio. Scelta si direbbe oggi “sovranista” forse antiglobalista ma che riuscirebbe a far uscire del tutto la Roma dal sua tanto criticato provincialismo. Una roma calcistica capitale nazionale e non capitale di se stessa.

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